martedì 23 gennaio 2007

Marat a casa

Il russo saluta tutti e va a casa. Australian Open conslusi per quanto gli riguarda. Fatale fu la sfida con l'americano. Marat esce comunque a testa alta. Di fronte si è trovato un grande avversario, rivitalizzato negli ultimi nove mesi dalla cura Connors.
Safin potrebbe battere chiunque; Safin poteva battere anche Re Roger; poteva battere anche A-Rod. Ma con i se e con i ma non si va avanti nei tabelloni. La storia è sempre quella: che potenziale ha il Russo, ma la testa non è con lui nei momenti chiave del match, come nei due tie-break che si sono presentati nel match sopra citato. Purtroppo o per fortuna, la testa in uno sport come il tennis conta tanto quanto, se non di più, dei potenziali atletici, e del talento puro. Marat è spettacolo puro da vedere, un portento della natura. Il suo rovescio bimane secondo soltanto a quello di Agassi negli ultimi anni. Ma Safin non va avanti, non se ne rende conto, o forse si, e non vuol andare avanti. Il risultato è uno: semifinale Federer - Roddick.
Senza niente togliere all' Americano, una sfida tra il tennista di Basilea e Safin è da esattamente due anni che manca. Da quella semifinale epica, da quelle quattro ore e mezza di "mazzate". Si diceva ".. in condizioni normali, Safin è l'unico che può risucire ad avere la meglio su Federer.." così fu. Appuntamento rimandato a data da stabilirsi!
Sarà perchè le sfide Federer - resto del mondo hanno qualcosa di già scritto, sarà perchè Federer ha una striscia vincente di otto vittorie consecutive (l'ultima vittoria per il tennista del nebraska risale al master series di toronto 2003), sarà che ci sarebbero altri duecento motivi, ma una semifinale Federer - Safin sarebbe stata sicuramente, come dire, "di più"!
Ma non sarà questa volta. Saluti Marat.

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